sabato 8 gennaio 2011

Il concime del potere è l'ignoranza

E' incredibile che nessun governo abbia puntato con decisione sulla cultura, trasformando il nostro Paese in uno splendido Country Art, in uno smisurato centro artistico-culturale a cielo aperto. Eppure avremmo più posti di lavoro, più turismo, meno inquinamento. Forse più civiltà, sicuramente meno barbarie. E tutti - rispettando la nostra identità, seguendo la nostra vocazione - saremmo un pizzico più felici. E' incredibile, eppure è comprensibile: il concime del potere è l'ignoranza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il potere ha i suoi servi. Sfrontati o insospettabili servono il potere per l'ambizione di poterlo, essi stessi, esercitare. I primi si fanno riconoscere e si possono anche contrastare.
Gli insospettabili, invece, sono ambivalenti, mistificatori e ipocriti. Sventolano la bandiera dell'Etica e scendono a compromessi con soggetti di potere dalla dubbia moralità; affermano diritti inalienabili e usano il ricatto, la lusinga, la prevaricazione per piegare i deboli di coscienza alla propria sete di ambizione.
Se nessun governo ha puntato sulla cultura, sono sempre più convinta che i servi sono tanti e i peggiori sono sicuramente coloro che, almeno per deontologia professionale, dovrebbero occuparsi di formare coscienze critiche, educare alla Bellezza, per riconoscerla, preservarla, generarla...
Se ci fossero meno servi del potere, saremmo già un pizzico più felici!
Vira