martedì 8 febbraio 2011

Sono il re del bunga bunga

Sono il re del bunga bunga,
l’ho importato qui in Italia,
l’obiettivo è che mi funga
da espediente che vi ammalia.
Mi circondo di ragazze
- una è pure minorenne -
che di me son tutte pazze
e così riesco – indenne! -
a schivare giornalisti,
toghe rosse e magistrati
vecchi e nuovi comunisti
grassi e ipocriti prelati.
Sono il re del bunga bunga,
vi conosco a uno a uno
sono corto e la so lunga,
non mi frega mai nessuno.
Corruzioni e falsi vari,
camorristi e criminali:
io utilizzo i miei denari
come perle per maiali.
Perché questa è la morale:
rosicate dall’invidia,
nel grigiore minimale
vi cibate di perfidia.
Sono il re del bunga bunga,
non arretro mai e poi mai,
la bugia ha la gamba lunga
negli studi della Rai.
Il mio scopo è proprio questo:
dare forza al virtuale,
non sopporto - lo detesto! -
tutto quello che è reale.
Date retta al vecchio Papi:
sono solo puttanate,
tanto i culi dei gran capi
prima o poi tutti leccate,
e l’Italia è la mia schiava,
sempre aperta è la sua bocca!
Chiedo scusa, ho già la bava:
qui di fronte c’è una gnocca.
Io la inseguo, scappo via,
lascio a voi ciò ch’è legale:
la salita adesso è mia,
porta dritto al Quirinale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' una straordinaria caratterizzazione di un personaggio degno della Commedia dell'Arte.Purtroppo non dobbiamo aspettare una rappresentazione teatrale o una sfilata di maschere a Carnevale per "ammirarne" le caratteristiche...Mi hai fatto ridere ma non riesco a liberarmi dal profondo senso di amarezza della realtà che ho colto nella tua ironia. Vira