Oggi - 3 maggio - è la giornata mondiale della libertà di stampa. Per ricordare che senza un’informazione libera non c’è verità, non può esserci democrazia. Penso a tutti i miei colleghi che hanno lavorato – in terre di guerra, in terre di mafia – e sono stati uccisi. Io sono stato fortunato, ma non ho mai dimenticato: il rumore degli spari, l’incredulità – scendendo dalla redazione – nel vedere i fori nella fiancata della mia auto. Era il 1993, giusto vent’anni fa. Ma nulla ho dimenticato: la valanga di messaggi solidali, ma anche il senso di solitudine provato in quei giorni; la forza dei miei giovani collaboratori; la paura che potesse accadere qualcosa di più grave non a me, ma ai miei cari. Ecco, oggi – a distanza di 20 anni – vorrei ringraziare tutti quelli che all'epoca mi hanno aiutato e sostenuto. Facendo di me un uomo migliore, e un giornalista fortunato.
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