Il futurealismo, sottogenere letterario figlio delle incertezze e delle paure del XXI secolo, miscela le caratteristiche tipiche del neorealismo e della fantascienza.
Come i neorealisti, i futurealisti considerano la letteratura uno strumento di critica sociale e di impegno civile con cui denunciare le storture della società occidentale: le nuove forme di autoritarismo, la rinuncia alle libertà individuali, la perdita della memoria storica, la supremazia degli interessi economici e l’invadenza di una tecnologia spersonalizzante. Le contraddizioni della società contemporanea, esasperate, vengono proiettate in un futuro prossimo e plausibile, senza però cedere a eccessi irrealistici e mitigando comunque la cupezza tipica della distopia, altro sottogenere della fantascienza. Con la denuncia delle sconnessioni e delle contraddizioni, infatti, il futurealismo nutre la speranza di tracciare vie alternative che conducano al riscatto e alla rinascita.
Metafore, ossimori e simbolismi caratterizzano l’opera futurealista, che può considerarsi tale solo se, raccontando anche altro, si mostra capace di seminare dubbi intorno a quei disvalori che minano la nostra civiltà, che aumentano le disuguaglianze, che rendono schiavi e che distruggono irrimediabilmente le risorse del pianeta.
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