sabato 25 aprile 2009

Mi sento meno solo


Da ieri mi sento meno solo: grazie a uno splendido spettacolo messo in scena da un mio collega dell'Ansa, Carlo Giacobbe, al Circolo di cultura popolare del Tufello, a Roma. Isabella Mangani, Loredana Mauro e lo stesso Carlo hanno cantato canzoni popolari e fado portoghese e recitato passi di poeti famosi. "Abbiamo cantato la sofferenza. Personale e collettiva" ha detto alla fine Giacobbe. "Perché stiamo male nel nostro Paese. Dal dopoguerra a oggi, mai stati così male", ha aggiunto.

E' vero. Stiamo male. E ora so, "sento", che siamo in tanti a provare la medesima sofferenza. Un malessere "civile" per un'Italia in cui non riusciamo più a riconoscerci, e che finisce per sfociare in un malessere "personale".

Carlo, al termine dello spettacolo, ha auspicato anche per l'Italia una "rivoluzione gentile", come quella detta "dei Garofani", che il 25 aprile 1974 pose fine alla dittatura in Portogallo.

Sì, ci vuole una rivoluzione, una rivolta morale. Perché forse non sappiamo bene cosa vogliamo. Ma sappiamo bene - per dirla con la frase di Montale che ha concluso lo spettacolo - "ciò che non siamo, ciò che non vogliamo".

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